sabato 13 aprile 2013

Farsi la birra in casa, procedimento "All Grain".

Esistono diversi procedimenti per produrre la birra in casa. Alcuni sono più semplici, altri più articolati.
Quello che vorrei adesso descrivere, è il procedimento detto "All Grain", uno dei più completi che permette una totale personalizzazione del prodotto finale dando la possibilità di intervenire su tutte le fasi del processo.

Per la nostra esperienza, l'intero processo richiede dalle 5 alle 6 ore di lavorazione, variabili a seconda del tipo di ricetta scelto. In questo articolo faremo riferimento ad un quantitativo finale di birra di circa 23 litri (lo standard per molti kit di ingredienti preconfezionati).

Le attrezzature e gli ingredienti possono essere facilmente acquistabili sui siti specializzati. Ve ne segnaliamo alcuni:

Attrezzatura necessaria

Degli strumenti indicati, alcuni, indicati con **, sono compresi nei "kit di fermentazione", acquistabili sui siti specializzati con una spesa decisamente accessibile (dai 60 agli 80 euro).
Ecco il necessario:
  • 2 Pentole da 30 litri
  • Un mestolo (meglio se di legno)**
  • Sacco filtrante per le trebbie (non obbligatorio ma consigliato)
  • Sacchetti filtranti per il luppolo (non obbligatori ma necessari)
  • Prodotti per la santificazione dei materiali (metabisolfito, varechina e soda caustica)**
  • Densimetro**
  • Piccolo recipiente per la preparazione del lievito
  • Fermentatore**
  • Termometro da alimenti
  • Fornelli per riscaldare contemporaneamente due pentole da 30l.

Ingredienti

Per preparare la birra con il processo "All Grain" abbiamo bisogno di acqua, malto, lievito e luppolo. Al termine della fermentazione, durante l'imbottigliamento, sarà necessario aggiungere  zucchero o estratto di malto. Possiamo scegliere se acquistare gli ingredienti separatamente oppure in un"kit all grain", dove il venditore ha già eseguito per noi i giusti abbinamenti per produrre un determinato tipo di birra e viene fornita una ricetta da seguire passo passo. Mi sento di consigliare decisamente la seconda opzione. Alcune volte, pur acquistando un "kit all grain", abbiamo poi deciso di sostituire il lievito in dotazione (secco) con uno liquido di qualità superiore.

Procedimento

In genere ogni ricetta prevede una serie variabile di step da seguire, tuttavia è possibile individuare alcuni passaggi comuni.

1) Iniziare con il versare 15l di acqua nelle due pentole e mettere entrambe le pentole sui fornelli. Le chiameremo pentola A e pentola B. Perché 2 pentole? Nella pentola A metteremo il malto a bollire, in gergo tecnico eseguiremo il "mash in". Durante questo processo gli zuccheri presenti nel malto verranno estratti. Sono questi che durante la fermentazione il lievito consumerà, producendo l'alcool e l'anidride carbonica. Ad un certo punto sarà necessario togliere il malto bollito dalla pentola A e "lavarlo" in modo da estrarre più zucchero possibile. Questo procedimento è detto "sparging". Per il lavaggio useremo l'acqua riscaldata della pentola B.

2) Seguendo i dettami della ricetta che decidete di produrre, portare l'acqua della pentola A e la Pentola B alle giuste temperature.

3) Quando si raggiunge la temperatura stabilita, introdurre il sacco filtrante nella pentola A e versarci dentro il malto (vedi foto seguente). Mantenere la temperatura indicata sulla ricetta per i minuti necessari.


4) Terminato il tempo di "cottura", sollevando il sacco filtrante con il malto al suo interno, versare l'acqua della pentola B sul malto stesso, avendo cura che questa poi finisca nella pentola A, in modo da ottenere, alla fine del lavaggio, circa 30 litri di mosto. Il malto, cotto e lavato, rimarrà nel sacco filtrante. A questo punto il malto può essere dato in pasto ai conigli :). Nella foto seguente il malto che dopo essere stato trattato ha perso tutti gli zuccheri.


5) Adesso occorre far bollire per il tempo necessario i 30 litri di acqua nella quale sono rimasti gli zuccheri estratti dal malto (il mosto). Durante questa bollitura, con tempistiche diverse in relazione alla ricetta scelta, viene richiesto di aggiungere il luppolo. Il luppolo ha due funzionalità nella produzione della birra: aggiungere il caratteristico sapore amaro e dare l'aroma al prodotto. Nelle immagini seguenti, il luppolo nell'apposito sacchetto e durante la bollitura.




6) Al termine del processo di bollitura, occorre raffreddare rapidamente il mosto in modo da portarlo alla giusta temperatura per poter inoculare il lievito. E' necessario passare abbastanza rapidamente dalla temperatura di ebolizione a circa 18/20 gradi. Per il raffreddamento è possibile utilizzare una recipiente pieno d'acqua fredda in cui immergere la pentola con il mosto (vedi figura di seguito).




7) Dopo il raffreddamento e rigorosamente prima di inoculare il lievito, è buona norma ossigenare il mosto, versandolo 4/5 volta da un contenitore all'altro.

8) Dopo l'ossigenazione, finalmente, possiamo versare tutto il mosto nel fermentatore, inoculare il lievito e lasciare il tutto in un ambiente con una temperatura adatta alla fermentazione.


9) Il processo di fermentazione prevede che il lievito inoculato consumi gli zuccheri presenti nel mosto, trasformandoli in alcol ed anidride carbonica. Quest'ultima viene rilasciata all'esterno cosicché la densità del mosto va via via diminuendo. Generalmente ogni ricetta prevede una densità di partenza (es. 1045 grammi per litro) ed una densità finale (es. 1010 grammi per litro). La fermentazione, più che dopo un certo numero di giorni o settimane, termina quando si ottiene la densità di fine processo.

10) Raggiunta la densità finale, si passa all'imbottigliamento del mosto fermentato. In ogni bottiglia occorre aggiungere zucchero o estratto di malto in modo da avviare la carbonazione ovvero la rifermentazione in bottiglia. Oppure si può calcolare la quantità di zuccheri necessaria, scaldare in un pentolino dell'acqua a 30°C, sciogliere gli zuccheri, versare nella birra e mescolare delicatamente; così si ha una distribuzione degli zuccheri più omogenea. A seconda del tipo di birra prodotta, occorre lasciare le bottiglie a riposo per un determinato numero di giorni. Il minimo sindacale sono 2 settimane.


MR&EM

- diario di una matta

La cotta sta fermentando. Ripeto, la cotta sta fermentando! OG 1045, range di temperatura 20-22 °C, che Cerere vegli sulla nostra birra!! Ma ripercorriamo insieme la giornata di ieri.



Siamo partiti alle volte di Bronia, quel mistico loco montalese dove sgorga una fonte sulfurea che sembra render pazzi gli abbeveratori. Una volta la mi nonna ha preso uno schiaffo da uno perché aveva preso 11 litri di acqua invece dei 10 consentiti, lo diceva il cartello affisso dal Comune. Ora di disposizione del Sindaco ce n'è un'altra... farà diventare davvero matti quest'acqua? Come la celeberrima Matta di Bronia? Fatto sta che pare non esser più a norma. Ok, è vero: io la bevo da quando sono piccolo. Si spiegano tante cose ;-)



Non voglio entrare nel merito politico, ma Scatragli (PDL) è quello che a Montale ha vinto le elezioni cavalcando durante la scorsa campagna elettorale la ferma volontà di chiudere l'inceneritore di Montale, salvo poi rimangiarsi tutto un mesetto dopo l'insediamento. Ma vabbè, qui è di birra che stiamo parlando!


La pentola è sul fuoco, in tanto sanitizziamo la restante attrezzatura e mettiamo a riscaldare anche l'acqua per lo sparging. Alla giusta temperatura vai di mash in e giù nella pentola il malto!


Controlliamo tutto il processo di cottura seguendo i vari step decisi per questa ricetta. Comunque per la cronaca, Marco ha tentato di rompere per l'ennesima volta anche questo termometro... ma cosa gli hanno fatto i termometri?! Ci ha litigato da piccino?? E' un termometro a gabbia (ovvero bello grosso), se rompe anche questo gli faccio misurare la febbre, ma non sotto l'ascella!!!


Quindi siamo passati alla luppolatura, al raffreddamento rapido (nel mentre abbiamo rivitalizzato il lievito) e all'ossigenazione con cinque travasi a caduta. Messo il mosto inoculato dentro Odino e ripulito il tutto.


Ovvia, belli allegri e felici ci ricordiamo di esserci scordati una fase abbastanza importante! Non abbiamo fatto il test con la tintura di iodio, serve a capire quando gli amidi si sono completamente trasformati in zuccheri. Alle brutte verrà un po' più corposa e meno alcolica. Cerere aiutataci te!!


La Crazy Bronian sta ora riposando dentro Odino, lasciamola tranquilla e lei ci ripagherà con tante soddisfazioni! 

Prosit,
EM






sabato 6 aprile 2013

- Crazy Bronian


Ci siamo!! Finally, here we are ;-)

Venerdì prossimo faremo una nuova cotta dopo mesi di inattività brassicola. Non che l'interesse in questo periodo sia diminuito, anzi... ho avuto modo di frequentare un eccellente corso di degustazione tenuto da Lavinia Barni del Birrificio La Badia ed è proprio lì che ho avuto l'ispirazione per questa nuova ricetta.

La nostra creazione s'ispirerà ad una English Pale Ale, una birra inglese ad alta fermentazione con leggeri aromi luppolati, moderato aroma di caramello e fruttato, ma con aroma di malto molto evidente. Quindi una birra molto piacevole e spensierata! 

Volendo seguire la tradizione di Burton Upon Trent, dove le birre venivano (e vengono) prodotte con acqua locale molto solforosa utilizzeremo l'acqua della Fonte del Bagno di Montale, situata in quella zona che gli autoctoni conoscono come Bronia. 

In quella zona fino a quando ero piccolo e da quando i miei genitori erano piccoli abitava una strana signora, conosciuta come la "matta di Bronia", piena di soldi, ma che viveva da zingara (cit. la nonna Margherita). Vogliamo dedicare a questa signora, che ha vissuto sprezzando il dio danaro e arrangiandosi alla belle e meglio, la nostra birra e brindare all'anima sua!


EM
ps Bigattiera! Bigattiera! eh! eh!